DIRETTAMENTE DAGLI ULIVI SECOLARI DEL PARCO DELL’UCCELLINA
Antico Frantoio del Parco, oleificio maremmano di Alberese (GR), con più di 700 ulivi in parte situati nel meraviglioso parco dell’Uccellina.
Il Parco naturale dell’Uccellina è un luogo di straordinario fascino e valore. E’ al centro di un territorio vocato alla coltivazione dell’ulivo, un ambiente iconico della conservazione dell’ecosistema.
Un luogo, un nome così potente da non richiedere rappresentazioni bucoliche, le più usate da chi non può vantare una origine così qualificata e qualificante.
Qui può nascere solo un grande olio.
E’ un olio tradizionale, autentico e affidabile, generoso e credibile come l’associazione, Chico Mendes, che ne ha reso possibile la sua produzione e commercializzazione, una motivazione in più per la sua scelta: compriamo valori, non solo valore.
Da questa realtà nasce quindi una nuova identità che vuole esprimere qualità e autenticità attraverso la provenienza, il territorio: l’incontaminato Parco dell’Uccellina.
Un’identità chiara ed evocativa in un linguaggio premium e con un forte system packaging che viene poi declinato nelle varianti degli olii aromatizzati e nelle limited edition.
A proposito di quest’ultimo, in occasione del 700 anni dalla morte del sommo poeta Dante Alighieri nel 2021, olio del parco ha lanciato un’edizione limitata che ha voluto celebrare la ricorrenza recuperando un passo della Divina Commedia in cui Dante cita espressamente il luogo di produzione, fra Cecina e Corneto: un luogo di natura selvaggia, aspra e misteriosa, unica come l’olio che ne nasce.
DECLINAZIONE DEL PROGETTO
L’etichetta, ispirata dalle illustrazioni del celeberrimo Gustave Dorè, riproduce quindi, con finishing particolari e preziosi, la scena dantesca rafforzando ulteriormente il forte e autentico legame della marca con il territorio.
Per creare la nuova label l’agenzia si è ispirata a un cantico specifico della Divina Commedia e ad alcune illustrazioni che riproducono Le Arpie.
Il testo dove si parla di Maremma è quello del XII canto dell’Inferno dove Dante paragona la selva dei suicidi alla selva intricata della Maremma (tra Cecina e Corneto, l’odierna Tarquinia).
