Il racconto di un territorio avviene attraverso l’etichetta posta sulla bottiglia.
L’evoluzione del wine design, un racconto fatto di molti elementi che creano il brand.
Ultimamente, quando degustiamo un bicchiere di vino ci chiediamo quale sia la sua storia. Questo grazie all’evoluzione e alla straordinaria attività di comunicazione che consorzi, fiere e produttori hanno saputo fare per tutelare e promuovere il Made in Italy anche nel mondo del vino. E questa storia non può che passare attraverso un racconto fatto dal packaging, ovvero dalla bottiglia che contiene il vino, ma, ancora di più dall’etichetta che la avvolge.
Guardando gli scaffali di un supermercato, le mensole di un’enoteca o le cantine dei ristoranti, possiamo notare un proliferare di etichette che sfoggiano caratteri, colori e formati diversi. Ma qual è la strategia per comunicare al meglio un vino e per creare corporate branding per una casa vinicola?
Il wine design si basa su solidi principi, determinanti per costruire il racconto di un prodotto: autenticità, rispetto, accuratezza e riconoscibilità. Elementi che permettono di creare un ecosistema di marca, anche attraverso una semplice etichetta, che deve essere, oltre che bella da vedere, efficace nel comunicare quanto l’azienda ha scelto di raccontare di sé stessa. Infatti, sappiamo che nel mondo del vino il 65% dei consumatori sceglie un prodotto proprio in base all’etichetta. Una percentuale non indifferente e che fa diventare il Label Design una leva commerciale importantissima.
L’etichetta sulla bottiglia diventa quindi l’interprete di quel racconto che la cantina costruirà insieme all’agenzia di brand design, con lo scopo di arrivare a definire al meglio tutti gli elementi che in maniera rapida, efficace e immediata devono parlare del territorio, del metodo di produzione, del vitigno e delle sue caratteristiche. E devono parlare sia al consumatore più esperto, sia a quello che per la prima volta si affaccia al mondo del vino. Convincendolo e portandolo all’acquisto.
Nell’immensa enoteca che il consumatore si trova davanti agli occhi, sarà la bottiglia capace di raccontargli una storia ad avere la meglio e a essere così scelta. È fondamentale che la storia sia AUTENTICA, che davvero ripercorra i passi compiuti dall’azienda. Una storia capace di raccontare il passato, nel presente e con una visione futura. È questo il caso del lavoro di rebranding realizzato per Cinzano (https://rbadesign.it/news/made-for-italy-il-patrimonio-dellitalianita/). Un heritage, una storia nata nel 1757, ma ancora capace, grazie a un attento lavoro di ricerca, di rendere vivo il racconto, di emozionare anche un giovane consumatore.
Raccontare un brand non è un percorso banale, bisogna saperne cogliere l’essenza, l’identità di marca e proporla con quelli che oggi sono dei valori premianti: semplicità, chiarezza, trasparenza. Valori che nel piccolo spazio dedicato a chi si occupa di label design e wine design diventano ancora più importanti. In particolare, nel mondo del vino la chiarezza diventa un fattore fondamentale: dalla scelta del naming, al design. Poche parole che devono saper raccontare un territorio, un’esperienza, la storia di un’azienda. È necessaria, quindi, un’estrema pulizia nello scegliere gli elementi da porre sull’etichetta: dal lettering fino ad arrivare ai colori. E ritorniamo al caso Cinzano, che riprende una storia del passato, mantenendo sempre gli inconfondibili colori rosso e blu, distintivi dell’azienda.
Un altro elemento importante nella creazione di un packaging per il mondo dei Wine&Spirits è l’UNICITA’, fatta da tanti elementi, tra i quali l’accuratezza dei dettagli. Un nome su tutti, Aperol (https://rbadesign.it/work/aperol/) . Un brand che da solo è sinonimo di aperitivo. Ma cosa lo rende così unico? Il design, ma soprattutto il colore. Quell’arancione che, immediatamente, ovunque sia posto – su una bottiglia, un’insegna di un bar, una terrazza – ci riporta alla mente quella bottiglia, quell’etichetta. In un rimando di elementi visivi e verbali che sanno anche mutare nel tempo, essere flessibili, senza mai perdere riconoscibilità.
La marca vive sempre dove vivono le persone, per questo deve essere capace di evolversi. La storia del rebranding di Averna (https://rbadesign.it/work/averna/), storico marchio nel mondo degli amari, parte da questo presupposto: mantenersi vivo nella mente delle persone, ma rendersi al contempo sempre attuale. Il lavoro dell’agenzia di corporate branding è in questo caso proprio quello di accompagnare l’azienda in questo percorso. Il racconto parte dal territorio, recuperando con semplicità tutti quegli elementi che sono stati citati finora. Nel RISPETTO di un vissuto, di un percorso che non va mai dimenticato per rimanere credibili agli occhi del consumatore. Quello stesso rispetto della terra che Fattoria La Maliosa (https://rbadesign.it/news/rba-design-vince-con-fattoria-la-maliosa-a-pentawards/) ha fatto proprio, fino a farlo diventare un racconto a piena voce sull’etichetta, che riporta con chiarezza le indicazioni di produzione di un Metodo, il Metodo Corino ®. Il valore di questo racconto è in questo caso diventato elemento vincente del progetto di wine design.